Sórgono: sito archeologico di “Biru ‘e Concas”

Oggi siamo a Sórgono a visitare il sito archeologico di Biru ‘e Concas, conosciuto anche come La valle dei Menhir o ancora la Stonehenge sarda. Anche Roberto Giacobbo ha realizzato un servizio su quest’area per la sua trasmissione Voyager, che si può trovare su YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=liHVe2OTXpg); possiamo noi essere da meno e non essere mai andati a visitarlo? La risposta è chiaramente no, ed eccoci qui.

Il sito si trova con molta facilità: c’è un’area di sosta dove parcheggiare. C’è un cancello che delimita il parco, ma l’accesso è comunque garantito ai visitatori, in quanto è previsto l’ingresso tramite un’apposita scaletta.

Nella puntata di Voyager hanno parlato di misurazioni del magnetismo (in questo genere di luoghi, a quanto pare, la carica magnetica è molto elevata), confermando l’ubicazione del sito, con buona corrispondenza, nel centro della Sardegna (centro che, pare, i nostri Avi già conoscevano), e affermando che la disposizione dei diversi monoliti ha una particolare conformazione. Un certo magnetismo, passeggiando nei vialetti del sito, in effetti, si sente, ma forse nasce dal fatto che attualmente, in tutta l’area, sono presenti quasi 200 menhir, la più alta concentrazione in un unico sito in Sardegna; tra l’altro abbiamo letto, e la cosa ci è stata poi confermata da alcuni conoscenti che risiedevano a Sórgono, che diversi di questi furono trovati in posizioni diverse, poco più a valle, e che gli allineamenti attualmente visibili, in realtà, sono frutto di una sorta di lavoro di ipotesi ricostruttiva. La cosa, per quanto ci riguarda, non tange minimamente l’assoluta particolarità, il grande fascino di questo sito che, pur sapendo che la loro disposizione originale potesse essere differente, percepiamo mentre camminiamo tra i monoliti di pietra: alcuni appena sbozzati, altri più lavorati, altri ancora con incise delle coppelle, quasi tutti in piedi, silenti sotto questo cielo azzurro.

La mattinata vola via tra i tanti menhir, e decidiamo di mangiare un panino all’interno del parco stesso, ove in diversi punti vi sono tavoli e panche predisposte a tal scopo. Dopo un breve pranzo riprendiamo subito l’esplorazione, dando anche un’occhiata ai resti di un nuraghe, al di là di una recenzione che delimita un terreno privato.

Nell’area si trovano anche quelli che vengono etichettati come un corridoio e una grande muraglia megalitici, ancora in fase di studio. Un’altra particolarità di Biru ‘e Concas, depliant alla mano, dovrebbe essere inoltre la presenza di una grossa pietra con sopra incisa quella che dovrebbe essere la mappa del sito stesso, recante la disposizione dei vari monoliti: chiaramente si tratta comunque, anche qui, di supposizioni, visto anche quanto detto sulla disposizione originale degli stessi; comunque, pare che sopra il masso si noterebbero, in particolare, delle coppelle che indicano un corridoio, e un’altra coppella, molto più grande rispetto alle altre, più di cinquanta ricavate sulla sua superficie. Ci mettiamo perciò alla ricerca di questo masso ma… gira e rigira, torniamo sempre allo stesso punto. Però non demordiamo e, finalmente, lo troviamo: è posizionato su un sentiero laterale, e sicuramente ci siamo già passati vicino, se non addirittura sopra, più volte. La foto che facciamo purtroppo non gli rende giustizia, ma sembra quasi che tutti i particolari descritti sul depliant, con un po’ di attenzione, si possano riconoscere. E sì, in effetti sembra proprio una mappa incisa su pietra, con le coppelle (quella specie di incavi semisferici) disposte come le fila dei menhir, una in senso orizzontale, un’altra in verticale, e altre che però non siamo in grado di interpretare o identificare. Dobbiamo ammettere che, per quanto siano ipotesi fantasiose o meno, in questo momento poco importa: è tutto, davvero, molto suggestivo.

Passiamo praticamente l’intera giornata all’interno del parco. Nonostante oggi sia la prima delle due Giornate Europee della Cultura, ci siamo solo noi: i ragazzi delle scuole, che in mattinata ci hanno illustrato le peculiarità del sito, sono andati via prima di pranzo. Purtroppo, dense nuvole si avvicinano facendo presagire un temporale, e decidiamo quindi di andare via anche noi.
Avremmo voluto visitare il Nuraghe Talei, che si trova a poca distanza, ma sta cominciando a piovere e prendiamo la via di casa. Comunque siamo già sicuri che ritorneremo in questo luogo pieno di fascino, per ammirare ancora lo spettacolo di questi menhir che sfidano il tempo.

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